domenica 28 dicembre 2008

Senza titolo

Lista bianca del natale 2008
Bimbi
Dolci
Luci
Neve
Occhi che scintillano
Riposo
Cartoni animati
Amici

Lista nera del natale 2008
Xmas card che le persone comprano per fare gli auguri via sms gratis con un numero diverso dal solito evitando di firmarsi
Visite (da fare e da ricevere) di parenti pressoché ignoti
Casa grande ma spazi stretti
Fantasmi di giocate a carte/tombola

Altro che corso di negoziazione, signori!
Io ho ricevuto un addestramento quasi militare alla negoziazione. Quale migliore palestra della famiglia? Le vacanze di natale, lunghe, in famiglia mi permettono di rievocare tecniche apprese in tenera, tenerissima età. Meccanismi che il resto dell’anno mi impegno a dimenticare.
Ma così è, se vi pare.

giovedì 18 dicembre 2008

È inverno e c’è la neve

cammino veloce per le strade deserte. I passi soffici, il silenzio bianco. Passo il ponte, prendo la strada grande con le macchine veloci. Non c’è nessuno. Incrocio una persona. Hi, hi. Sorrido con le guance rosse dal freddo, dal passo, dall’emozione, dall’imbarazzo, dalla sfida.
Ho perso il controllo ma va bene così. È quasi motivo di orgoglio per me. Ogni tanto fa bene sentirsi outsider, puoi concederti cose che di solito fai fatica anche ad immaginare. Si, io sono anche così. Sono capace anche di questo. In realtà posso essere quello che voglio. Qualcuno lo chiama libero arbitrio, salvo poi mettere i paletti affinchè si possa giudicare quanto libero sia. Più evoco le immagini della sera prima, più cammino veloce e non sento la fatica. Il tumulto che ho dentro stride piacevolmente con il candore ovattato che mi circonda. Prendo la viuzza piccola sulla collina e poi giù sul fiordo. Candele in ogni dove, occhi che non mi lasciano, movimento privo di qui ed ora. Si, mi sono molto divertita. Le sovrastrutture sono andate a farsi benedire. Non c’è per forza il nero o il bianco. Mi lascio attrarre dal grigio. È così difficile riuscire a godersi le sfumature. Arrivo finalmente alla casetta sul fiordo, ho camminato per un’ora in mezzo alla neve, sono piena di silenzio. È bellissimo. Una tazza fumante e il calore dell’amicizia. Quella con cui riesci a stare bene anche in silenzio. Bellissimo, davvero.

martedì 9 dicembre 2008

è natalo

voltiamo pagina. mi sono stancata di avere come prima vomitino&io. si, è venuto a trovarmi un sacco di altre volte da allora ma non sto qui a roccontarvi. di che parliamo? ... ... ... prima mi erano venuti un paio di spunti carini ma non ero in condizione di scrivere e ora...bo! sono al chiodo aspettando di andare a teatro. in effetti non ricordo cosa vado a vedere. ma recita un'amica di una mia amica. avevo dimenticato che avevo quest'impegno. per fortuna c'è l'agenda. e per fortuna stamattina ho messo la sciarpa, già mi gratta la gola. comunque ultimamente non ricordo un sacco di cose. la settimana scorsa ho dato forfait per una cena per cui avevo parlato con due persone perchè non me ne sono ricordata e ho preso un altro impegno. qualche settimana fa ho fatto uno show, tornando a casa alle due di notte dopo che l'aereo era atterrato verso le 11 perchè non trovavo la carta d'identità. eh l'avevo lasciata sull'aereo. mi ci ero seduta sopra e buonanotte.

ah, ho appena ricevuto LA notizia. bene. ora dobbiamo aspettare L'ALTRA notizia. contenta? si si. è solo che le cose quando le aspetti da un sacco di tempo poi ti affezioni a quello stato di attesa. almeno io sono così. ho i miei tempi. un po' lunghetti. tra un po' sarò contenta contenta, di sicuro.

e quindi...è natalo. riinizierò il libro che da tre anni non riesco a finire e riprendo a natale visto che è una raccolta di natale, appunto. particolarmente demenziale stasera. mi sento la protagonista di un trailer di maccio capatonda.

lunedì 24 novembre 2008

Vomitino&Io

Oggi pomeriggio sono sempre stata in compagnia del mio amico Vomitino. È arrivato già quando ero in taxi, anzi ancora prima quando mi avevano confermato che la riunione non era ahimè annullata (io ho chiamato per sicurezza, stando in Italia non si sa mai, magari era crollato un tetto). Entriamo (io e Vomitino) con 10 minuti di anticipo e troviamo il lungo tavolo ovale già pieno per metà. Età media 60 anni, anno più, anno meno, quasi tutti canuti e tracagnotti, al di là del tavolo gli ambasciatori, i ministri plenipotenziari, gli onorevoli ex ministri che non hanno faticato a procurarsi un comodo cappello istituzionale altro, avvocati inservienti di cui uno spicca per goffagine e servilismo quando vicino a chi gli fa portare la sua borsa, audacia e spocchia che si tramutano in due belle scocche rosse quando parla al microfono, per rivolgersi all’altra metà del tavolo, fatta di accademici e professionisti, disincantati per lo più, ma sempre pronti all’accondiscendenza, pieni di complimenti e di congratulazioni e di io io io, nel caso ci fossero un giorno dei soldi da spartire, sarebbe giusto darli a io io io. Vomitino non mi lascia in pace un attimo e continua suggerirmi che proprio non ci sarebbe motivo per tutto questo inchinarsi visto che è la quarta volta che ci riuniamo e siamo ancora all’approvazione dello statuto. Bah. Per fortuna Vomitino non mi disturba quando caccio le mie carte e mi metto a leggere. Nel frattempo la sala si riempie e l’età media aumenta. Gentilissime rappresentanti del gentil sesso: tre. Tre su boh, tipo trenta persone. Una delle tre era ovviamente la segretaria, temo molto personale, del pleniplurionorevole presidente di turno. Per essere bella era bella, eterea, labbra vermiglio e bustino sottogiacca molto sexy. Credo che spuntasse anche del pizzo nero. Comunque, mentre cerco di tenere a bada Vomitino spiegandogli che essere in gamba per una donna non deve per forza significare essere uguale all’Angelona Merkel, il mio angelo caduto sillaba qualcosa e visibilmente sconvolta, rivolta al suo pigmalione, confessa che l’elenco delle presenze non è aggiornato. Vomitino schizza a 20, io resto a 0.
Riesco a defilarmi dopo solo due ore di tautologie e conduco Vomitino ormai irrefrenabile fuori.

Sull’autobus stracolmo verso casa le porte si aprono e sale un signore. Odore forte di alcool. Sorriso senza denti. Dice che la vita è dura, ma questa è la vita. Io sorrido e annuisco. Mi chiede se sono tedesca. No, dico io, italiana. Ah, io ucraino e inizia a cantare una canzoncina, presumibilmente in ucraino. Arriva la mia fermata, gli auguro una buona serata e scendo.

Strano ma Vomitino era sparito. Al suo posto era arrivato Sorriso.

C.U. doc

Di fronte ad una lasagna asparagi e gamberetti, un pochetto secca e senza sale, ci troviamo a discutere del mito del C.U.
Grande abbondanza in questo periodo, senza preclusione di età, di locazione geografica e di conformazione fisica. Unico tratto comune: genere maschile, opzione n.1 infanzia difficile (ma d’altronde l’infanzia È difficile).

C.U. tipo: ti abbraccia come se deve grattare un brufolo; ti sorprende con un improvviso slancio di tenerezza ma è per scansare la forfora sulla tua maglia; all’improvviso sembra che stia pensando ad una parola dolce, ma è solo il preludio di un sonno profondo; fa l’amore se riesci a farlo sentire a suo agio nei panni di Kung Fu Panda; chiama e resta muto, pensi che devi cambiare operatore ma capisci che non è l’operatore a dover essere cambiato; tempo minimo di risposta ad un messaggio: 48 ore; chiamata: massimo una/due a settimana e se ti chiama una volta in più è perché non si ricorda il risultato di 9x9; se una cosa è bella lascia stare, troppo stress; se gli scappa un ti voglio bene e realizza che non ha la madre di fronte abbassa lo sguardo imbarazzato chiedendo scusa; ha spalle per reggere tutto il peso del mondo, tutto tranne il tuo; ti commuovi vedendo che ha gli occhi lucidi, poi realizzi che in mano ha una cipolla.

A questo punto la domanda vera è: saremo noi più C.U. dei C.U. di cui ci innamoriamo?

domenica 9 novembre 2008

Le streghe hanno smesso di esistere perché noi abbiamo smesso di bruciarle.

In questo periodo mi imbatto spesso nelle streghe. Streghe raccontate nei libri, incontrate nei film,
come nel cartone Kirikù e la strega Karabà, dove sono tutti molto abbronzati.

Ma perché la strega Karabà mangia gli uomini?
Lei non mangia gli uomini ma vuole che la gente lo creda così hanno paura di lei.
Ma perché è così cattiva?
Perché soffre.
E perché soffre?
Perché le hanno piantato una spina avvelenata nella schiena.
Perché non la toglie?
Perché non è facile farlo da sola, non ci arriva!
E perché non chiede ad un’amica di strapparla via?
La strega Karabà non ha amiche. E poi…perderebbe i poteri.

Alla fine il piccolo Kirikù strappa via la spina dalla schiena della strega. Lì per lì soffre ma poi si sente rinata e può ricominciare a vivere, finalmente liberata dal peso della sofferenza.

venerdì 31 ottobre 2008

conflitto di interessi?

Campagna per la Riforma della Banca Mondiale e Osservatorio sulla Finanza presentano una Guida per capire la crisi della finanzaLa finanza dovrebbe rappresentare il punto di incontro tra chi ha necessità di capitali per le proprie attività e chi ha una momentanea disponibilità di denaro. Le banche, in particolare, storicamente assolto la funzione di raccogliere denaro presso le famiglie e gli altri soggetti propensione al risparmio per finanziare le imprese e chi ha bisogno di capitali, agendo così volano per l'economia. In maniera per alcuni versi analoga, le borse valori permettono a imprese investitori di incontrarsi, facilitando lo scambio di titoli finanziari quali azioni e obbligazioni. La finanza viene oggi invece associata alle continue e profonde crisi che hanno scosso l'economia mondiale negli ultimi anni. Ricordiamo quella che ha colpito il Sud-Est asiatico nel 1997, crisi regionali o nazionali (Russia, Messico, Argentina), la bolla della new-economy, fino ad arrivare alla drammatica situazione di queste ultime settimane.I Paesi del Sud sono quelli che fino a oggi hanno pagato il prezzo più alto per queste continue ma anche il “ricco” Nord ne subisce sempre più gli impatti e le conseguenze negative. Negli Uniti due milioni di persone potrebbero perdere per sempre la casa in seguito alla bolla dei subprime, mentre la profonda crisi finanziaria e del sistema bancario sta contagiando l'economia reale e rischia seriamente di trascinare gran parte del pianeta in una pesante fase recessiva.
La guida può essere scaricata da questo link:
http://osservatorio.webhat.it/_modules/download/download/Guida_Crisi_Finanza.pdf

domenica 26 ottobre 2008

Oggi non lavoro oggi non mi vesto, resto nudo e manifesto.

ieri dentro il corteo mi è venuta in mente la processione del venerdi santo a cb, quando da piccola ci andavo con mia madre. certo, l'atmosfera era diversa: anche se la gente scesa ieri in piazza nella peggiore delle ipotesi era inkazzata nera, niente a che vedere con lo stordimento che provoca l'adorare il corpo morto di nostro Signore Redentore. pensavo di andarci sola, invece poi ho trovato ospitalità nel circolo pigneto prenestino del pd e mi sono trovata dietro il loro hand made striscione, una pezzo di stoffa logoro con delle scritte spray poco leggibili.
ero un po' a disagio in mezzo a tutte quelle bandiere del pd - come direbbe la Massironi http://www.teatroteatro.it/scheda.asp?idscheda=1399 pedde - però avevo voglia di manifestare il mio dissenso verso questo governo e tanto altro, visto lo skifo che sta montando. anche dentro di me, sopratutto quando qualcosa o qualcuno mi trascina via dal microcosmo di turno in cui sono immersa e di colpo riacquisto una visione globale e distaccata delle cose. e allora lo skifo si palesa. poi, per sovravvivenza, faccio di tutto per tornare al mio rassicurante microcosmo.
ieri per qualche ora l'ho volontariamente abbandonato e sono stata bene. penso anch'io che l'Italia ha voglia di futuro, che aborra il fascismo e ogni forma di razzismo, che le persona abbiano di più da condividere rispetto al tutto e subito e possibilmente senza tanta fatica. bello scuotersi dal torpore, ogni tanto.

lunedì 20 ottobre 2008

Tardor*

Bella stagione l’autunno. Ci sono i tappeti di foglie, anche sulla strada. Sembra di camminare su uno strato denso di ovatta. C’è chi riesce a ritrovarsi bambino, scalciando e alzandole come fossero gocce d’acqua. È un’allegria contagiosa. Soprattutto se vivi in città e gli strati a cui sei abituato sono quelli d’asfalto. È facile ritrovarsi nel bosco. E nel bosco d’autunno poi. È meraviglioso. Sarei potuta stare lì un po’. Un po’ indefinito. Sola o con la buona compagnia con cui ero.
Gli alberi ancora conservano un po’ di foglie ma la maggior parte sono ai loro piedi, ordinatamente sparse, dappertutto. Non si vede altro. E non si sente altro. È bello il rumore delle foglie cadenti. Un fruscio rassicurante, avvolgente. In verità c’è stato qualcuno dall’orecchio fino che ha scelto di umanizzare la sua vita, a dire sentite, sentite le foglie che cadono. Ed è stato un fermo immagine. Ero in uno di quei film giapponesi o nord coreani o cinesi, insomma di un regista di quelle parti lì, famoso anche, in cui la donna guerriero con il kimono fende la spada sotto un enorme ciliegio mentre i petali pallidi sono ovunque. La mia scena era ancora più bella perché il colore dominante era il rosso arancio in mezzo al bianco dei faggi fitti fitti.
Funghi niente. Almeno non quelli buoni. Funghi bavosi in ogni dove. Per fortuna papà si era preparato con giorni e giorni di avanscoperta e se lo aspettava. Meno male, sennò sai che muso lungo. Per fortuna la famiglia ha grandi riserve in quanto a funghi e questo ha permesso che ne mangiassimo ininterrottamente per due interi giorni.

*Autunno nella lingua sovrana catalana.

sabato 4 ottobre 2008

Il compleanno

Che giostra di visi parole colori profumi sapori odori pensieri immagini ricordi fiori occhi lucidi abbracci sorrisi. Che bel compleanno!

domenica 28 settembre 2008

se è vero fa paura

Vero che quando bisogna lavorare si fa di tutto per rimandare il momento. era la stessa cosa per lo studio, riuscivo a far diventare la casa uno specchio pur di non mettermi sui libri e giustificare a me stessa che era per una giusta causa. domani vado a Copenhagen, mi hanno invitato a fare una presentazione, che emozione! già mi vedo che sorseggio il mio illy mentre guardo fuori il canale dalla grande vetrata della Black Diamond, ci manco da sei anni! ...comunque, devo preparare la presentazione e lo farò appena finisco di scrivere questa cosa.
dal bel pomeriggio di ieri passato tra amici - ancora grazie Ale per il meraviglioso e abbondante sugo alla bolognese - mi è rimasta una strana sensazione mista di incredulità e turbamento. si commentavano le aggressioni degli ultimi tempi verso gli immigrati e le zecche, specchio di una intolleranza crescente, alimentata dall'individualismo e giustificata dalle politiche pubbliche. Alcuni amici, maschi bianchi in buona salute, dicevano che non erano più a loro agio ad andare in giro da soli per Roma. se si incontra un gruppetto di tre quattro persone fanatiche si corre il rischio di essere malmenati. ma è sempre stato così? no. il timore è cresciuto esponenzialmente nell'ultimo mese. ma perchè? perchè le aggressioni sono molte molte di più. ma è vero? certo che è vero. ma potrebbe essere una percezione derivante da come le notizie vengono riportate. si sa, il potere dell'agenda setting è forte. no, di queste cose il tg nemmeno parla. anzi, è un'informazione che corre su internet etc. la televisione, i giornali hanno tutto l'interesse per trasmettere il messaggio che adesso l'Italia con la destra è un posto sicuro. ok, però potrebbe essere una questione di percezioni, ovvero appresa la notizia dell'insediamento del sindaco di destra, si è iniziato ad avere aspettative sul suo operato fascistoide, di conseguenza ogni notizia che si apprende è amplificata dall'idea preconcetta e va a rimpolpare quell'aspettativa: c'è sempre stata un'aggressione a settimana ma adesso se ne parla di più, si amplifica il messaggio e l'allarme cresce. no, non è così. il clima è davvero teso. i rappresentanti istituzionali che il Paese ha democraticamente eletto forniscono la legittimizzazione ad un operato violento, xenofobo, assolutista.
ma è incredibile. davvero, non ci riesco a credere, sarebbe troppo pesante.

venerdì 26 settembre 2008

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

Contro ogni aspettativa, ti stai finalmente liberando da una fastidiosa "dipendenza", da un vizio che non ti fa onore o da una passione che non ti aiuta certo a tirare fuori il meglio di te. Mi congratulo per il duro e meticoloso lavoro che hai svolto: sei veramente un eroe. Quando avrai concluso questa faticosa battaglia, però, non farti ossessionare da una nuova mania: goditi i vantaggi di essere vuoto, libero e pulito.

mercoledì 24 settembre 2008

Cile e isola di pasqua

Come recita la guida. Eh si perché l’isola di pasqua è cilena ma appartiene alla polinesia per storia, abitanti e tradizioni…
Dista 4000 km da santiago del cile e altri 4000 da thaiti. È davvero nel mezzo dell’oceano. Dopo 5 ore di volo intravedo un pezzettino marrone in mezzo al blu che si fa sempre più grande e realizzo che dovremo atterrare proprio lì! In realtà l’atterraggio è sicuro, l’aereoporto è stato ampliato per un eventuale atterraggio dello shuttle. Appena scendo collana di fiori al collo, peccato che tira un vero fresco altrimenti la voglia di mettersi in costume prevarrebbe.
Hanga Roi è il capoluogo, paesello colorato, abituato ad accogliere i turisti che rappresentano il maggiore entroito dell’economia locale. Albergo di lusso, fiori e piante in ogni dove. In camera non riesco a chiudere il balcone allora chiedo indicazioni. Mi rispondono sorpresi che c’è un gancetto ma se lascio aperto non succede nulla, nell’isola non ruba nessuno.
Mi incammino sulla costa e intravedo il primo moai. Che roba! Me lo aspettavo più grande; poi nei miei 4 giorni di permanenza sull’isola scopro che ne esistono di tutte le grandezze, dai due metri fino ai ventuno. Il più grande però è rimasto nella roccia vulcanica, non sono riusciti a issarlo, emblema della melagomania dell’epoca, traslabile su quella odierna.
I moai sono monumenti funerari, commissionati dai capi dei clan che quando morivano venivano seppelliti ai loro piedi, nei pressi del clan per protezione dello stesso. Lo sguardo rivolto all’isola, verso l’orizzonte, così che da una parte all’altra della costa creavano una sfera di protezione su tutto il territorio. Guido la guida parla con passione. È cileno ma vive a Rapa Nui da 20 anni. È sposato e ha una figlia. Chissà se anche sua moglie è bella come tutti i nativi, le donne sembrano uscite da un quadro di Gauguin, gli uomini evocano una forza ancestrale, mantenuta viva dalle attività a cui si dedicano quotidianamente, pesca, allevamento di bestiame, agricoltura. Ci sono campi sterminati di guajava. Si dice che se la mangi nei campi torni nell’isola. Io l’ho fatto. Chissà…certo il posto mi ha conquistato. Se chiudo gli occhi riesco ad evocare le onde indomabili che si schiantano con fracasso sulle rocce, il blu dell’oceano, il nero delle pietre, il rosso della terra e i sorrisi della gente. Conosco i locali, facciamo finta di capirci, in realtà cerchiamo di indovinare quello che vogliamo dire, io non parlo spagnolo, loro non conoscono l’italiano, inglese manco a parlarne. Compro una marea di monili fatti con le conchiglie, scendo nelle cave dove la popolazione si nascondeva quando la società, ormai sfaldata, era vittime delle lotte clandestine che hanno portato anche all’antropofagia. Mangio la ceviche di tonno più buona che esista accompagnata da un tubero viola un po’ stopposo. Imparo a ballare il sui sui anche se rispetto alle dee locali sembro un tronchetto della felicità! È bello stare dall’altra parte del mondo, mi vengono le vertigini a pensare quanto sono lontana dalla mia vita quotidiana, respiro gli spruzzi delle onde e penso che in mente, a prescindere da dove mi trovo, ho sempre le persone che amo.
Jorana!

giovedì 18 settembre 2008

Il Governatore saggio

"...La storia ci ha insegnato ripetutamente che gli interventi/riforme necessari sono ignorati fino a quando lo scoppio di una crisi impone l'azione e che la determinazione a riformare si affievolisce subito dopo la fine della crisi. Questa crisi non è diversa dalle altre, costituisce l'occasione per rafforzare la struttura dell'industria dei servizi finanziari".

"La crisi dei mercati finanziari è così grande che saprà badare a sè stessa" R. Reagan.

Sperem...

lunedì 25 agosto 2008

cristo risorto


Sono in giro in cile da una settimana e oggi e' stata una giornata un po' cosi'. Al pub ieri Pablo e Gracia mi avevano detto che sarei rimasta sbalordita dalla bellezza dell'isola. Io ho nutrito una grande aspettativa (no, non imparo) e non curandomi della pioggia e del fatto che avessi dormito tre ore, ho preso bus e traghetto tutta contenta di arrivare a Chiloe'.
Che desolazione. evidentemente d'inverno non esprime tutta la sua magnificenza. Oltre al paesaggio, davvero non c'e' niente, per lo meno per quel poco che ho visto, la parte nord. solo che con la pioggia cattiva che c'era il paesaggio non era un granche'. se rinasco mucca pero' voglio stare a Chiloe'.
e' super verde, l'erbetta sembrava proprio invitante, ed era pieno di vitelli e agnelli, insomma una ricca ultima generazione.
nel mercato ho visto delle cose fantascentifiche: telline giganti, molluschi di ogni specie messi ad essiccare, poi infilzati come collane. pare si usino cosi' nelle zuppe. e poi l'aglio! grande come il plamo della mia mano. e tutto senza OGM. eh, la iuvia.
in una chiesetta sperduta dove non sono potuta entrare perche' si diceva messa - l'isola e' mooooooooolto cattolica, e' stato tra l'altro l'ultimo posto che gli spagnoli cacciati dai cileni hanno mollato - la guida ci ha fatto notare il cristo sulla parete. non in croce. era un cristo risorto. l'espressione sollevata. il corpo senza ferite e addirittura un poncho appoggiato sul braccio levato in aria. e' la prima volta che vedo un cristo cosi'. mi e' venuto in mente che bastava diffondere un'icona diversa per riscattarci da secoli di gratuiti senzi di colpa.

venerdì 22 agosto 2008

chile super!

e' incredibile pochi giorni di astinenza da internet come possano ridurmi quando poi trovo un pc disponibile: sono a puerto montt, splendida localita' nel sud cileno, non quello vero della patagonia, diciamo il nord del sud, e invece di andare a passeggiare sul lago godendomi il paesaggio del vulcano innevato, sto qui a fare il check delle mail!
ahi mama!
ora vado...e' che ho visto cosi' tante cose belle che stando da sola poi mi va di scrivere, penso che almeno le legge qualcuno! in realta' ho conosciuto molta gente simpatica e ieri ho fatto le ore piccole a san pedro de atacama con la mia neo amica di conception!
credo che stasera mi aspettera' una cena con me, vuol dire che virero' sulla buona cucina per consolarmi, granchio probabilmente.
:))
a presto per ulteriori aggiornamenti e foto!

giovedì 7 agosto 2008

C'era una volta

C'era una volta una bambina che aveva sempre la risposta pronta, un po' impertinente ma simpatica in fondo. tutti la lasciavano fare perchè era divertente e perchè spezzava l'atmosfera tesa in famiglia. La bambina cresce e diventa una donna (uhmamma!) e non cambia anche se a volte intuisce che perde delle buone occasioni per stare zitta.
A volte però la lingua le si intoppa e diventa una semi-ritardata, arrossice e balbetta tenendo gli occhi bassi. In genere questo avviene quando nei paraggi c'è qualcuno che le smuove le budella (meglio di le fa volare le farfalle nello stomaco, no?) - grazie a dio capita di rado - oppure quando assiste o ascolta eventi tragici. eventi che anche se non riguardano lei direttamente le palesano uno spettro che teme, a cui cerca di non pensare anche se sa che nella vita prima o poi sarà un momento da affrontare. La donna ha sviluppato però anche un'altra capacità che da bambina non aveva, quella di entrare in sintonia con le persone che stanno attraversando brutti momenti (secondo lei, certo), forse anche per vigliaccheria perchè fin quando c'è bisogno di curare lo spirito di qualcun'altro, può evitare di pensare al suo. Fatto stà che un giorno le capita di trovarsi nella situazione di poter consolare una persona a cui, in qualche modo, tiene e non ci riesce. Proprio non riesce a dire neanche una parola. in realtà non riesce proprio a pensare a niente. Il momento passa ma lei continua a pensare a come sta la persona, a come starebbe lei se fosse al posto suo, o meglio quando sarà al posto suo, e le viene in mente la frase, detta dall'amica, che tanto l'aveva aiutata in passato. Si può cacciare via il pensiero assillante che torna come la risacca ispirando profondamente ed espirando altrettanto profondamente, in maniera un po' forzata. davvero, lei l'ha sperimentato, funziona.
pensa anche che aiuterebbe chiudere gli occhi e trasformarsi un faro che resta lì in piedi, tenace, anche se le onde sembrano sovrastarlo e a momenti quasi non si vede, ma alla fine vince lui, ce la fa.

martedì 5 agosto 2008

oggetti, il rifiuto dei rifiuti

Il danno:
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/ambiente/africa-rifiuti-elettronici/africa-rifiuti-elettronici/africa-rifiuti-elettronici.html
La speranza:
http://www.altraeconomiaroma.org/modules.php?name=News&file=article&sid=141
ovvio, i livelli sono diversi ma se ognuno inizia a preoccuparsi di smaltire il suo pc, magari dandolo a una cooperativa che ne usa parti per comporre altre macchine, e si proccupa di smaltire ciò che resta in maniera responsabile, è già qualcosa.

Città dell'Altra Economia, a Roma (Testaccio, ex-mattatoio), un bell'esperimento.

venerdì 1 agosto 2008

romanticherie

- poi non so sinceramente com'è che mi sono convinta, perchè la cosa è nata senza grande passione, un po' alla volta insomma. senza troppo romanticismo... tu che ne pensi?
- ma io...penso che le cose belle non è detto che devono esplodere subito con il fuoco d'artificio. L'importante è che vengano naturali, senza forzature. ci si può scoprire innammorati poco alla volta e sempre di più.
questa la conversazione. ora però, il romanticismo che c'entra?
quando penso a una cosa romantica mi vengono in mente le sdolcinerie (si può dire?), tipo il pucci pucci: mi vuoi bene? anch'io tanto. ti dedico questa canzone (che solo in rarissimi casi è stata scritta o composta dal dedicante alla dedicata o dalla dedicante al dedicato, è uguale) quando leggo questa poesia mi vieni in mente tu, ho scelto la tale suoneria così quando mi chiami mi ricordo che musica c'era quando abbiamo ballato insieme per la prima volta, etc etc etc all'infinito.
tutte cose che hanno poco a che fare con l'amore. capirai, soprattutto se parliamo di sentimento nutrito coccolato affinchè cresca o quantomeno si evolva continuamente.
più simpatia mi fanno invece i luoghi romantici, quelli fisici. Posti in cui capita che l'emozione vissuta si amplifichi perchè cullata da un'onda che fa quel bel rumore perchè si va a infrangere proprio su quello scoglio mentre il vino che bevi sta proprio bene con quel pesce alla brace e ti rendi conto che su quell'isola a due passi da roma potresti starci per sempre, oppure perchè illuminata dalla luce calda di un castello che vedi dall'altra parte del danubio mentre ceni sul ristorante battello e anche se hai gli occhi lucidi dal freddo va bene così, oppure perchè mentre avvicini il il bicchiere con il porto alle labbra e ne senti l'odore forte pensi a come doveva essere quella città subito dopo il terremoto di due secoli fa vista da quel belvedere che adesso ti regala quella meraviglia di panorama, e così via...
insomma, tutta roba che ha poco a vedere con i fuochi d'artificio, almeno per come la vedo io.
non penso di essere molto romantica. a volte mi è stato detto che mi sbagliavo. opinioni, o meglio percezioni. ..e comunque era meglio se stasera uscivo, c'era anche Paravindino all'arena con Signorina F.

pericolo scampato

oggi finalmente arriva la conferma dall'agenzia con tutti i voucher per i voli, gli alberghi e compagnia bella. troppo contenta, stampo tutto e mi metto a leggere. portare il costume, il telo, le scarpe da trekking, la giacca a vento, poi...attrezzatura da campeggio.
eh?
quale campeggio?
per carità, io ho campeggiato due volte nella mia vita - tre se includo quella in cui ho costretto i miei genitori a stare in un bungalow microscopico in cui c'era un'escursione termica degna del deserto, quando avevo 12 anni per seguire l'amichetta del cuore che stava in roulotte con i genitori - e direi che ho già dato. in realtà... ora che ci penso... alla laurea i miei amici mi hanno regalato la tenda e lo zainone da backpacker. ma chi gliel'avrà data 'sta dritta? bah.
spaventata scrivo una mail all'agenzia italiana, in copia quella cilena (perchè la babba è riuscita a trovare un viaggio con commissione doppia. si si è il tempo che manca che mi fa fare le cavolate) dicendo grazie ma forse ho capito male io o ci deve essere stato un errore perchè io non intendo campeggiare e quindi portarmi dietro zavorre di sacco a pelo nè tantomeno la lanterna-fascia che si mette in testa e nemmeno la borraccia.
quando ho sete, voglio comprare una normalissima bottiglietta d'acqua. semplice, immediato.
che figlia di questi tempi!
vabbè, mi rispondono subito che avevano commesso un errore perchè la lista che mi hanno mandato è una standard per tutti i viaggi, compresi quelli avventurosi, ma si erano dimenticati di scrivere che il campeggio non era compreso nel mio tour.
ah, 'mbè.
bene bene. posso dunque rilassarmi e immaginare i colori e gli odori di cui farò esperienza una volta laggiù, dall'altra parte del mondo, tra le ande e il pacifico, e poi proprio in mezzo al pacifico, a rapa nui.
a me sembra abbastanza avventuroso, pure senza attrezzatura da campeggio.

venerdì 25 luglio 2008

Stasera Bjork!

I perchè andare a vederla che descrive l'articolo sono anche i miei.
http://www.ilfoglio.it/blog/532

Il film citato credo sia Cremaster di Matthew Barney. Davvero terribile, e lui è un pazzo visionario. Come lei d'altronde.

http://www.cremaster.net/#finalState
http://www.drawingrestraint.net/

mercoledì 23 luglio 2008

Normandia

Sabato, dopo aver mangiato sushi nel quartiere giapponese di parigi vicino all'Operà...
siamo partite con la mitica Punto di Silvia, la stessa con cui 9 anni fa abbiamo fatto incidente in Svezia. Direzione: Etretat, Normandia.
Le foto più belle sono di Nuria. Il posto è bellissimo, dista circa 200 km da Parigi e Silvietta è stata molto brava a guidare in serata quando eravamo tutte con la pancia piena (moules frites per loro, a me le cozze non fanno impazzire) e con qualche bicchiere di vino in corpo.
Io ero davanti ma a 10 minuti dalla partenza già ronfavo, che garanzia!
Dopo Etretat abbiamo passato il ponte di Normandia, a cavallo della Senna che incontra il mare, arrivando a Honfleur, deliziosa cittadina marittina che ci ha ricordato NyHavn, a Copenhagen, dove abbiamo passato tante belle serate quando eravamo lì in Erasmus.

http://niaixoniallo.blogspot.com/

lunedì 21 luglio 2008

Ma quant'è bella parigi?

Di recente ho risposto a un parigiofilo che io preferivo di gran lunga londra. l'ho detto anche con aria un po' snob perchè il tizio mi stava un po' antipatico e infatti, per tutta risposta mi fa: ci avrei scommesso che preferivi londra, da vera zecca!
ma dico, io? no... mi hai visto? evidentemente nessun tailleur riesce a nascondere l'anima zecca che è in me, di cui vado molto fiera peraltro, e che comunque si trova molto molto bene pure a parigi.
è vero che quando vado (di rado) sto con persone a cui voglio molto bene e che non mi capita di vedere spesso comunque, anche la città fa la sua parte.
bella, proprio bella. c'è luce fino a tardi, un turismo educato anche nelle strade più affollate, si può girare in macchina da per tutto anche se non la prendi mai perchè i mezzi funzionano bene, puoi andare in giro da sola in metro la sera senza pregare sperando che non ti derubino.
e poi i formaggi...gesù gesù, che buoni! chevre da per tutto, proprio in ogni dove, a prezzi che ricordavo più bassi sinceramente...in ogni caso ne vale la pena!
ovviamente ne ho comprati un po' e il signore al banco, simpatico, oltre che scrivermi il nome su ognuno (ce ne sono di tanti tipi diversi) mi ha anche fatto un sacchetto sottovuoto, così questa volta non ho impregnato tutti i vestiti di eau de chevre!

corro a mangiarli, gnammi!

martedì 15 luglio 2008

Effetti sonori

che la musica di Bjork fosse parecchio strana già lo sapevo ma ieri, costretta sul divano a leggere di sera un po' di scartoffie di lavoro, mentre ascoltavo il suo ultimo disco, Volta, in attesa di andarlo a sentire alla Cavea il 25, mi ha procurato addirittura un'allucinazione sonora.
Mentre ascoltavo pensavo che bell'idea il sottofondo della pioggia che cade, ci sta proprio bene.
poi distolgo l'attenzione, a un certo punto mi rendo conto che il cd era andato avanti e l'effetto pioggia restava perchè... PIOVEVA!
:D

lunedì 14 luglio 2008

Lo scarto

Può essere fatto o ricevuto. nel primo caso, anche se si agisce coscientemente, si ha sempre un pochino la sensazione che la valutazione potrebbe essere sbagliata. però in fondo rimane una scelta e quindi va bene così. quando si riceve, o meglio si subisce, mette addosso un'ansia maggiore perchè prima di arrivare alla conclusione del machisenefrega, c'è un momento più o meno lungo, in cui ci si chiede perchè è successo, scartando, almeno all'inizio, il fattore imponderabile.
per fortuna dura poco, un altro passo verso l'atarassia.

martedì 8 luglio 2008

The book of bunny suicides

Economia di libero mercato

"...Non possiamo fronteggiare il problema della povertà nell'ambito dell'ortodossia del capitalismo predicata e praticata oggi.
A seguito del fallimento di molti governi del Terzo Mondo nel gestire in maniera efficiente le imprese, la sanità, l'istruzione e i programmi di welfare, ognuno è pronto a fare questa raccomandazione: trasferisci tutto al settore privato. Io la sottoscrivo con tutto il cuore. Ma pongo una domanda al riguardo. Di quale settore privato stiamo parlando? Il settore privato fondato sul profitto personale ha il suo programma ben definito. Ma entra in serio conflitto con il programma a favore dei poveri, delle donne, dell'ambiente. La teoria economica non ci ha fornito alcuna alternativa a questo settore privato che ci è familiare. Sostengo però che possiamo dar luogo ad una possente alternativa: un settore privato guidato da una coscienza sociale, creato da imprenditori attenti al sociale..."

Dalla lectio magistralis di M. Yunus, che ha ricevuto oggi la laurea honoris causa in Scienze della cooperazione e dello sviluppo all'università di Roma Sapienza.

lunedì 7 luglio 2008

Unconventional view

"Il problema non è resistere alla crisi, ma anticipare il cambiamento.
...
Una crisi, nel senso di cambiamento, non è in sè una tragedia, se il precedente modello di crescita era insostenibile.
Sbaglia dunque chi pensa ad una catastrofe, come sbaglia, io credo, chi pensa semplicemente in termine di ciclo.
Non siamo alla fine del mondo. Quasi certamente siamo alla fine di un mondo".

"Oltre la crisi globale" di D. Siniscalco su La Stampa di oggi.
Diciamo Oltre la crisi, e basta.

venerdì 4 luglio 2008

Angoli di Formentera

La Savina
Da "El Mirador"
Faro de la Mola

mercoledì 2 luglio 2008

Fonda Pepe, Sant Ferran - Formentera


C’è chi dice che è il locale più bello del mondo.
In effetti appena arrivata mi sono sentita subito a mio agio. Niente pailletes, qualche tacco alto ma portato senza pretese. Persone con voglia di divertirsi conoscendo altre persone più che esibendo l’ultimo feticcio acquistato. 20, 30, 40 anni l’età anagrafica, mista l’età mentale. Pare che vada sempre così, quando non vuoi uscire e ti forzi pensando che non ce la puoi fare, è allora che capitano le sorprese. In questo caso mi è capitato di imbattermi nella spontaneità genuina, quasi dimessa, che in questo continuo apparire si fa notare.
E poi…mai ricevuti così tanti complimenti! in una serata sola! con una tale intensità! ok, dovuta all’alcool e fatti dalla persona sbagliata ma non è che può essere tutto perfetto, no?
Bah, a volte magari anche si, come direbbe la mia mitica compagna di viaggio!

Jo no tiengo la culpa si tu eres tan guapa!*
*chiedo venia per lo spagnolo maccheronico

Emozioni...

Stanotte non riuscivo a dormire. Sarà stato perchè tornata dal lavoro mi sono buttata sul letto e sono svenuta per un'ora e mezzo? Sarà più probabilmente per il caldo boia di questi giorni. Mi giravo e rigiravo e sudavo sudavo. Alle 2, l'intuizione. Ho aperto la porta e miracolosamente un po' di aria ha iniziato a circolare. Mi sono quasi commossa.

giovedì 19 giugno 2008

Chi si sente piccolo, brutto e nero?

Il potere esecutivo si appoggia al legislativo per bloccare il giudiziario.
Il Colle, assediato, freme.
L'opposizione minaccia ma sostanzialmente tace.
Io cosa posso fare?

Leggevo di recente che un gruppo di medici per contrastare i colleghi che, obbedendo a Santa Madre Chiesa si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo, hanno attivato un numero verde a disposizione di chi sceglie di ottenere il farmaco, facendo i conti con la propria coscienza.
Un gesto concreto, utile ad altre persone, comunque significativo sul piano simbolico perchè ispirato da un valore.

Ora, c'è un modo per evitare di consegnarsi al silenzio dinanzi all'intollerabile? Per evitare di lasciarsi cullare in questa rassicurante frustrazione?
Basta andare a un concerto a piedi per ridurre la propria impronta ecologica? evitare di mangiare al McDonalds (che tra l'altro sta investendo massivamente sul restyling dei negozi, via il giallo e il rosso per lasciare spazio a un sobrio grigio topo che accoglie l'accattivante scritta McDonalds Cafè)? comprare qualche volta da Emergency?

La Costituzione dà per implicita la leale collaborazione tra gli organi dello Stato. Quando questo non avviene tutto il resto mi sembra che passi in secondo piano.

martedì 17 giugno 2008

E all'improvviso...il paradiso






Ravello, Amalfi. Week end del due giugno con mamma e papà. Il 9 agosto a Villa Ruffolo il concerto sarà all'alba. Ascolti musica e vedi il sole sorgere dal mare. Mi vengono i brividi solo a pensarci.



mercoledì 11 giugno 2008

verdegiallorossoenero

era da un po' che non prendevo un treno. con tutti questi aerei e aereoporti e puzza di aerei e di aereoporti avevo dimenticato quant'è bello prendere il treno. aspetti, ti siedi e già sei sollevato al pensiero che quelle ore sei lì e le dedichi al viaggio e a te mentre viaggi. una volta conobbi una persona a graz, un professore universitario, che era innammorato di stromboli e ci andava appena poteva, col treno fino a napoli, poi s'imbarcava. diceva che la destinazione era troppo bella e meritava almeno il tempo di realizzare che ci si stava arrivando.
avevo un bel posto vicino al finestrino e mi sono proprio goduta queste quattro ore sull'interregionale per attraversarel'italia da destra a sinistra. guardando il mio riflesso sul vetro pensavo che mi dispiaceva lasciare l'adriatico. ci sono proprio affezionata. quant'erano belle le estati passate a raccogliere le telline sul bagnasciuga. non credo che adessano ci siano più. mi sa che le importiamo dal cile. magari ad agosto ne farò una scorpacciata, chissà. ero talmente di buon umore che non ho morso neanche il ragazzo che ha attaccato bottone. simpatico, scendeva parecchio più giù di me, fino a messina, sarebbe arrivato dopo sette ore, che non sono poche. io alla fine delle mie quattro ero completamente sfatta. comunque... il ragazzo, riccardo, diceva che in italia solo chi non vuole lavorare non trova lavoro. era andato a fare il concorso per entrare in esercito. ma non l'aveva passato, per la terza volta. io avevo strabuzzato gli occhietti lasciando trapelare la mia incredulità verso questo afflato genuino di ammirazione per l'arma. lui diceva che se entri ti fanno girare il mondo e hai tante opportunità di fare cose che altrimenti non faresti tipo lanciarti con il paracadute. sì lo puoi fare, anche se sei impiegato, però è diverso. mi ha chiesto che facevo io. ho iniziato a dire ma mi sono fermata quasi subito. aveva iniziato a strabuzzare gli occhietti pure lui.
guardando fuori mi sono sentita sollevata pensando che nella vita scorre tutto molto velocemente tra prati infiniti verdi, macchie di fiori gialli e rossi e il nero delle gallerie.

lunedì 9 giugno 2008

Non ho vizi minori

Il Divo.
Geniale fin dal titolo.
Magistrale Sorrentino, superlativo Servillo.
L'immagine che ho stampata nel cervello è quella di lei, la consorte Livia, che mentre indugia sui pori dilatati della faccia di lui, trasforma inconsapevolmente la sua espressione di tenerezza verso l'uomo con cui ha condiviso i migliori anni della sua vita, in un ghigno sgomento nel realizzare chi lui sia veramente.

http://www.luckyred.it/ildivo/home.html

domenica 8 giugno 2008

La balla dell'amore romantico

Scrivere può essere un esercizio utile ad esorcizzare le paure individuali. Ero dell'idea che Lucìa lo faccesse per questo. A mio avviso, il risultato per il lettore è buono, a tratti stuzzicante perchè ilare, a volte noiosetto perchè troppo autobiografico e analitico. Immaginavo che anche per lei il risultato fosse buono, nel senso che aveva trovato nella scrittura l'arma catartica al suo malessere. L'altra sera mi sono accorta che non è così. Alla Basilica di Massenzio era seduta impaurita e impacciata su un palco enorme, fuori contesto anche per l'abbigliamento, più da ramblas che da fori imperiali. Inibita e rannicchiata nella sua poltrona perchè le avevano impedito di bere un goccetto prima di affrontare la scena, il che, si sa, può aiutare. Dopo averci fatto ridere amaramente, raccontando episodi della sua vita e di quella di persone a lei note, ha esposto la sua tesi sull'amore romantico. Tutti lo cerchiamo, nessuno può farne a meno, e così ci condanniamo a vivere nell'ipocrisia e nella menzogna perchè l'amore romantico si basa sul non detto, su quello che noi pensiamo che sia e non sulla realtà delle cose, sulle relazioni per quello che sono veramente.
Dal canto mio continuo ad avere conferme che un paio di tacchi e un po' di mascara possono essere davvero fondamentali. Forse dovrei cominciare a rassegnarmi alla balla dell'amore romantico.

www.festivaldelleletterature.it

lunedì 26 maggio 2008

La chiamata

Un mio caro amico, che ha deciso nel pieno del fiorire dei suoi anni di entrare in seminario, la cita sempre a conclusione delle nostre discussioni in cui io ostinatamente, ancora dopo cinque anni dal suo annuncio, cerco di prospettargli tutti gli scenari possibili a cui ha deciso di rinunciare, sperando che cambi idea. In effetti davanti all'argomento "chiamata" c'è poco da ribattere.

Vale anche qui dove lavoro io. Una riunione postecipata per le solite apocalissi quotidiane costringe a stare al palo per una durata di tempo indefinita in attesa della chiamata... appunto.

martedì 13 maggio 2008

5daysofsummer

Sono abbronzata! si si, mi sono uscite le lentiggini e il verdognolo dell'inverno è ormai alle spalle!
e tutto grazie al meraviglioso tempo olandese. ebbene si, ho beccato 5 giorni di estate piena e ho fatto di tutto per godermela in pieno stile dutch: sbiciclettate lungo i canali, biretta in terrazza, picnic al parco, flip flop ai piedi. almeno nel fine settimana.


l'ho trovato divertente, ma gli indigeni erano terribilmente seri sul punto: l'anno scorso, dopo i soliti pochi giorni d'estate ad aprile, il sole non l'hanno più visto!


lunedì 5 maggio 2008

Il trono

Non è che mi sia dovuta impegnare più di tanto in effetti. Certe cose vengono naturali. è come essere particolarmente socievoli e attaccare bottone con tutti. oppure avere la capacità di tenere nota delle spese fatte oppure di fotografarsi per tre volte sempre con la stessa angolazione. Ci sono poi cose più importanti che qualche volta verrebbero meno naturali ma su cui concentrarsi vale sempre la pena. Tra queste, riuscire a dire ad una persona a cui si tiene quello che ci fa stare male del suo comportamento, cercando il confronto gestendo la discussione in modo che non diventi scontro. Della Sicilia mi porto dietro l'odore di mare e le piante di velluto sulla sabbia, nasi aquilini e forse uno in particolare, la ricotta dolce più buona che abbia mai mangiato, l'onestà dimostrata che scalza il pregiudizio, sicuramente il ctraffico e un podio per ciascuno.



mercoledì 23 aprile 2008

Cha Cha Cha della Medusa


- Questo è un concerto sostenibile. Non impatta sull’ambiente perché è ad emissioni zero: l’anidride carbonica che produciamo stasera è compensata con 25000 ettari di foresta.
- Bo! Io questa cosa delle emissioni zero non è che l’ho capita bene…
- Nemmeno io. Però mi sa di cosa giusta quindi va bene!

Piazza del Campidoglio gremita di persone, turisti, colletti bianchi senza cravatta, vecchietti con la macchina fotografica, ragazzi con il gin a portata di mano.
Atmosfera allegra, una festa vera animata fino alla fine da un grande Vinicio

“...signora luna che mi accompagni per tutto il mondo puoi tu spiegarmi dov'è la strada che porta a me...”

domenica 20 aprile 2008

Il popolo delle amebe

"L'ameba e Einstein procedono allo stesso modo: per tentativi ed errori. La sola differenza rilevabile nella logica che guida le loro azioni è data dal fatto che i loro atteggiamenti nei confronti dell'errore sono profondamente diversi. Einstein, infatti, diversamente dall'ameba, cerca consapevolmente di fare di tutto, ogni qual volta gli capiti una nuova soluzione, per coglierla in fallo e scoprire in essa un errore: egli tratta e si avvicina alle proprie soluzioni criticamente.
Egli cioè assume un atteggiamento consapevolmente critico nei confronti delle sue idee cosicchè, mentre l'ameba morirà insieme alle sue soluzioni sbagliate, Einstein sopravviverà grazie ai suoi errori."
Popper, 1998

questioni di agenda setting

Sabato pranzo in famiglia. silenzio interrotto dalla sigla del tg1. prima notizia: il papa alle nazioni unite. quasi 5 minuti di servizio...
- mi piacerebbe sapere in quanti altri paesi del mondo il papa è passato come notizia prima
- addirittura ti irrita, è pazzesco! sei proprio una scomunicata
vabbè questa in effetti era un'alzata perfetta, e infatti ha schiacciato.
con le fragole passo su rai tre, altro tg che mi sorprende piacevolmente: prima il carosello italiota, poi la telenovelas meredith perugia e solo come quarta notizia il papa, preceduto dalla presentazione degli spot contro il pizzo promossi da confindustria sicilia.

inizio la digestione contenta :D

lunedì 14 aprile 2008

Nausea

Sull'autobus seduta ma costretta in uno spazio minimo al fianco di un ciccione che non riesce a tenere le gambe in un altra posizione che non sia quella a 180° tipo cowboy della Malboro, la mano sulla coscia dell'amica bionda seduta di fronte che cerca di dissimulare guardando fuori dal finestrino.
- Eccoci, il popolo della libertà sta arrivando, anzi è già arrivato, si vede dalla mancanza di traffico. In dieci minuti siamo già arrivati qua.
L'altra signora di fronte a me: - Ma quindi già si sa?
- E certo, si sapeva da sempre. Ora prendiamo anche Roma, sicuro!
Alzo lo sguardo cercando di incrociarne un altro sensibile ma niente.
Per fortuna siamo a San Giovanni e scendo. Ho bisogno d'aria.

Punti di vista

Ieri su Repubblica. Intervista a un tassista:
"Se la corsa costa 8 euro, un cliente di sinistra ti dà 8 euro, un cliente di destra te ne dà 10".
!

Il richiamo dell'estero

E' ciclico e sta tornando. La questione è: quando decidere di aprire e varcare le porte che si presentano o che vai scovando e quando passare dritta, facendo finta di nulla?
Ho sempre pensato che la molla fosse una buona e sana dose di incoscienza, che poi è l'altra faccia del coraggio. Assumersi volontariamente il rischio di andare incontro all'ignoto, lasciando certezze fatte di piccole e di grandi cose.
La voglia di provare ancora quella sensazione di libertà assoluta legata al dover ricominciare tutto da capo, a scoprire vie, negozi, locali, persone. In fondo però sono tutte cose che si possono fare anche nella propria città o in quella d'adozione, è lo stesso. Se la curiosità è uno stato dell'anima, soddisfarlo non dipende tanto dal posto in cui si sta. Diverso però è come si vive la solitudine, se decidi di andar via puoi coccolarti nella solitudine, giustificando te stessa perchè in fondo manca davvero qualcosa per via della lontananza.

giovedì 10 aprile 2008

giornata campale

Sveglia alle 7 pensando di stare alla stazione centrale di Bruxelles con in mano un biglietto per Bruges. Ma no, ancora non ci stai! è solo quello che hai letto ieri sera sulla lonely e poi è un'idea, magari non si fa a tempo, anche se Bruges pare sia solo a un'ora di distanza.
Preso tutto? Ah si l'ombrello, pure il cappello và che l'ultima volta ne ho dovuto comprare uno nuovo - l'ennesimo - per il freddo che faceva.
Caffettino, sveglia franci, prendiamo bus insieme e parliamo di numeri da giocare: 20 3 90 e poi un altro che sta per i soldi. speriamo bene. se vince mi faccio portare in vacanza.
una vacanza vera, mica un we a Bruxelles strappato a una riunione ;D

domenica 6 aprile 2008

Un bianco e nero a colori

Persepolis è un film che tratta argomenti seri con una delicata ironia.
Mitica la frase:
Sono sopravvissuta ad una guerra e una stupida delusione amorosa stava quasi per uccidermi!

Muri che vanno, muri che vengono

A Cipro è stato aperto un varco nel muro sulla via di Lidra, che divide Nicosia. I politici dalla capitale affermano che il loro è stato un gesto di buona volontà. E ora si aspettano, però, il ritiro dell'esercito di Ankara dall'isola. Ai militari turchi la prossima mossa, mentre la Guardia nazionale cipriota continua ad essere schierata sulla Linea verde presidiata dall'Onu.

Nei territori paestinesi continuano i lavori per il Muro della sicurezza per Israele. La frontiera difensiva voluta dal governo israeliano è lunga oltre 700 chilometri e ha l'obiettivo di limitare gli attentati terroristi. Il "muro della vergogna" è di fatto un ulteriore strumento di ghettizzazione dei palestinesi. Nonostante la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia abbia dichiarato nel 2004 che «L'edificazione del Muro che Israele, potenza occupante, è in procinto di costruire nel territorio palestinese occupato, ivi compreso l'interno e intorno a Gerusalemme Est, e il regime che gli è associato, sono contrari al diritto internazionale», continua il testa a testa sulle modifiche del tracciato del muro tra il governo israeliano e l'ONU che non riesce ad avere obiettivo più ambizioso che quello di poter assicurare ai palestinesi le risorse strettamente necessarie per sopravvivere nel ghetto.




Pengon, la rete delle Ong palestinesi che sta costruendo la campagna in Palestina e a livello internazionale per fermare la costruzione del Muro ha raccolto le testimonianze sul territorio in
"Stop the wall. Il Muro dell’apartheid in Palestina" Pag. 112, 10,50 euro.



Un libro utile per abbattere, o almeno assottigliare, i muri spessi della mente.

martedì 1 aprile 2008

Fotografia - Festival Internazionale di Roma

Uno dei tanti buoni motivi per vivere nella capitale!

foto foto foto al Palazzo delle Esposizioni, al Museo di Roma in Trastevere, al Mattatoio a Testaccio e in tanti altri posti.

Dal 4 aprile al 25 maggio, spero di vederli tutti :D

http://www.fotografiafestival.it/

domenica 30 marzo 2008

La libreria virtuale

Si chiama Anobii, ad oggi ci sono 4,755,570 libri postati.
è divertente da navigare se ti piace leggere e sei curioso di scoprire un libro che magari ti interessa non solo perchè sei stato attratto dalla sua copertina in libreria.
Puoi leggere i commenti degli altri nelle librerie che hanno grande affinità con la tua (veramente ci vuole poco, basta avere una decina di libri in comune...), scambiare pareri, iscriverti a gruppi (c'è anche quello let's meet up), invitare amici e chiedere a chi ha gusti simili ai tuoi di diventare tuo vicino.

I miei libri sono sparsi un po' dovunque e in attesa di creare la libreria dei miei sogni (alta fino al soffito di legno scuro o incassata in muratura) li raccolgo qui:
http://www.anobii.com/people/pucci/

sabato 8 marzo 2008

festa dell'annod

- che fai domani sera?
- domani, bo! perchè?
- è la festa delle donne, andiamo da qualche parte?
- ... stai scherzando?!
- no!
- guarda, per quest'anno con le feste comandate credo di stare a posto, ho addirittura festeggiato s.valentino.

eppure la richiesta arrivava da una persona matura, colta, intelligente, open minded. una di quelle persone che non vorresti finisse mai di parlare perchè racconta sempre cose interessanti. incredibile ma vero.

ma che festeggeremmo poi?
le urla per la difesa della 194?
i pacs che non arrivano?
il video scelto da frattini per sensibilizzare ad astenersi dalla violenza carnale?
il fingere di essere meno sveglie di quanto si è per evitare l'ammosciamento dell'ego maschio?

io del movimento femminista non ho respirato neanche il ricordo. non sogno il girl power e potendo scegliere un paio di volte, almeno per una voterei ancora donna.

però, cavolo, quanto è difficile!

mercoledì 20 febbraio 2008

vita di pronto soccorso

Strano a quest'ora qui. Sembra che la raccolta plasma sia finita.
Che sollievo. Oppure no?
"E tu perchè lavori in un posto così?"
Troppo piccolo per capire. Troppo pigra per sparire.
No. Non va bene così. Ok, mi risetto sull'anno light.
A posto.