martedì 6 ottobre 2009

Zapping

Ho comprato un bel televisore nuovo. Ha lo schermo piatto e pesa poco. È incastrato nella mensola 50x60 che lo accoglie in tutti i suoi 22 pollici. Dopo mesi senza tv, mi siedo sul divano pronta a godermi un po’ di svacco casalingo. In automatico metto rai tre che considero una piccola isola ancora guardabile, a volte. Mi diverto con Crozza che ultimamente dice un po’ troppe parolacce, non è mai educato, in televisione soprattutto. Lo sfondo che accoglie gli ospiti esterni è accattivante, un bosco autunnale con tanti lupetti che sbucano dagli alberi con espressione furba. O forse famelica. O maligna invece. Lodo Alfano, tutti aspettano fiduciosi la Corte costituzionale che si esprime, tutti si dichiarano rispettosi del massimo organo sovrano di questa repubblica. Franceschini, su cui il truccatore ha fatto un buon lavoro stasera, paventa lo scenario anticostituzionalità della legge e sembra sinceramente spaventato dalla possibile reazione di papi. Mi associo. Scopro, sicuramente in ritardo, che Rossella ha anche il cappello Medusa e resto sorpresa del suo supporto incondizionato a Berlusconi, così in prima serata, davanti alle telecamere e non nell’ombra del dietro le quinte del TG5 che grazie a lui ora è parente stretto di Verissimo. Bondi, con la voce vellutata di chi non impone ma consiglia, fedele alla caricatura di sé stesso, dissimula la tensione buttando tutto in casciarra come gli hanno insegnato alla scuola dei fedelissimi. Chissà perché ma ogni volta che vedo lui o i suoi colleghi showman o showwomen, ovvero gli speaker scelti da papi per esportare la videocracy, penso che dopo la performance saranno convocati per essere valutati sulla bontà del loro intervento, rivedendo magari il video della trasmissione commentato in moviola sui colpi affondati e quelli non parati. Un po’ come facevano mila&shiro quando analizzavano con l'allenatore cattivo la partita della squadra che avrebbero incontrato l’indomani e da bravi giapponesi si applicavano per trovare in 24 ore la mossa che avrebbe annullato la schiacciata, magari dei russi, a triplice salto sospeso.
Cambio.
Trovo Ilari Blasi tutta imperlata di fini pagliuzze dorate che ammicca con un nuovo gloss luccicante. Ci sono due giovani nuove iene che mi spiegano come sta prendendo piede l’usanza di andare in India e affittare una surrogata per mettere al mondo un bambino con la connivenza della polizia locale, del sistema giuridico del posto, di quello sanitario, e del consolato italiano che fa finta di non vedere e si nasconde dietro il vuoto normativo che non si esprime sull’illegalità per gli italiani di andare in giro per il mondo a affittare uteri in cui impiantare ovulo e seme dei futuri genitori. In Italia non è possibile. C’è quasi da sperare che la lobby ecclesiastica si sbrighi ad allungare i suoi tentacoli anche fuori dall’Italia. Visto che di responsabilità, individuale e collettiva, non c'è neanche l'ombra. L’altro servizio parla di miss chirurgia plastica. Lo stomaco non mi regge e gli esibizionisti non li sopporto, almeno sul divano di casa mia non sono costretta a sorbirmeli.
Approdo su rai uno e finalmente trovo pace con Un medico in famiglia. Lì è Natale. Ah che bello il Natale. Le lucine, il presepio, i dolcetti e così via…l’idillio si spezza quando mi viene ricordato che all’arrivo vero del Natale poi inizio a lamentarmi sperando che passi il più in fretta possibile.

Zapping, pessimismo e fastidio.