domenica 28 settembre 2008

se è vero fa paura

Vero che quando bisogna lavorare si fa di tutto per rimandare il momento. era la stessa cosa per lo studio, riuscivo a far diventare la casa uno specchio pur di non mettermi sui libri e giustificare a me stessa che era per una giusta causa. domani vado a Copenhagen, mi hanno invitato a fare una presentazione, che emozione! già mi vedo che sorseggio il mio illy mentre guardo fuori il canale dalla grande vetrata della Black Diamond, ci manco da sei anni! ...comunque, devo preparare la presentazione e lo farò appena finisco di scrivere questa cosa.
dal bel pomeriggio di ieri passato tra amici - ancora grazie Ale per il meraviglioso e abbondante sugo alla bolognese - mi è rimasta una strana sensazione mista di incredulità e turbamento. si commentavano le aggressioni degli ultimi tempi verso gli immigrati e le zecche, specchio di una intolleranza crescente, alimentata dall'individualismo e giustificata dalle politiche pubbliche. Alcuni amici, maschi bianchi in buona salute, dicevano che non erano più a loro agio ad andare in giro da soli per Roma. se si incontra un gruppetto di tre quattro persone fanatiche si corre il rischio di essere malmenati. ma è sempre stato così? no. il timore è cresciuto esponenzialmente nell'ultimo mese. ma perchè? perchè le aggressioni sono molte molte di più. ma è vero? certo che è vero. ma potrebbe essere una percezione derivante da come le notizie vengono riportate. si sa, il potere dell'agenda setting è forte. no, di queste cose il tg nemmeno parla. anzi, è un'informazione che corre su internet etc. la televisione, i giornali hanno tutto l'interesse per trasmettere il messaggio che adesso l'Italia con la destra è un posto sicuro. ok, però potrebbe essere una questione di percezioni, ovvero appresa la notizia dell'insediamento del sindaco di destra, si è iniziato ad avere aspettative sul suo operato fascistoide, di conseguenza ogni notizia che si apprende è amplificata dall'idea preconcetta e va a rimpolpare quell'aspettativa: c'è sempre stata un'aggressione a settimana ma adesso se ne parla di più, si amplifica il messaggio e l'allarme cresce. no, non è così. il clima è davvero teso. i rappresentanti istituzionali che il Paese ha democraticamente eletto forniscono la legittimizzazione ad un operato violento, xenofobo, assolutista.
ma è incredibile. davvero, non ci riesco a credere, sarebbe troppo pesante.

venerdì 26 settembre 2008

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

Contro ogni aspettativa, ti stai finalmente liberando da una fastidiosa "dipendenza", da un vizio che non ti fa onore o da una passione che non ti aiuta certo a tirare fuori il meglio di te. Mi congratulo per il duro e meticoloso lavoro che hai svolto: sei veramente un eroe. Quando avrai concluso questa faticosa battaglia, però, non farti ossessionare da una nuova mania: goditi i vantaggi di essere vuoto, libero e pulito.

mercoledì 24 settembre 2008

Cile e isola di pasqua

Come recita la guida. Eh si perché l’isola di pasqua è cilena ma appartiene alla polinesia per storia, abitanti e tradizioni…
Dista 4000 km da santiago del cile e altri 4000 da thaiti. È davvero nel mezzo dell’oceano. Dopo 5 ore di volo intravedo un pezzettino marrone in mezzo al blu che si fa sempre più grande e realizzo che dovremo atterrare proprio lì! In realtà l’atterraggio è sicuro, l’aereoporto è stato ampliato per un eventuale atterraggio dello shuttle. Appena scendo collana di fiori al collo, peccato che tira un vero fresco altrimenti la voglia di mettersi in costume prevarrebbe.
Hanga Roi è il capoluogo, paesello colorato, abituato ad accogliere i turisti che rappresentano il maggiore entroito dell’economia locale. Albergo di lusso, fiori e piante in ogni dove. In camera non riesco a chiudere il balcone allora chiedo indicazioni. Mi rispondono sorpresi che c’è un gancetto ma se lascio aperto non succede nulla, nell’isola non ruba nessuno.
Mi incammino sulla costa e intravedo il primo moai. Che roba! Me lo aspettavo più grande; poi nei miei 4 giorni di permanenza sull’isola scopro che ne esistono di tutte le grandezze, dai due metri fino ai ventuno. Il più grande però è rimasto nella roccia vulcanica, non sono riusciti a issarlo, emblema della melagomania dell’epoca, traslabile su quella odierna.
I moai sono monumenti funerari, commissionati dai capi dei clan che quando morivano venivano seppelliti ai loro piedi, nei pressi del clan per protezione dello stesso. Lo sguardo rivolto all’isola, verso l’orizzonte, così che da una parte all’altra della costa creavano una sfera di protezione su tutto il territorio. Guido la guida parla con passione. È cileno ma vive a Rapa Nui da 20 anni. È sposato e ha una figlia. Chissà se anche sua moglie è bella come tutti i nativi, le donne sembrano uscite da un quadro di Gauguin, gli uomini evocano una forza ancestrale, mantenuta viva dalle attività a cui si dedicano quotidianamente, pesca, allevamento di bestiame, agricoltura. Ci sono campi sterminati di guajava. Si dice che se la mangi nei campi torni nell’isola. Io l’ho fatto. Chissà…certo il posto mi ha conquistato. Se chiudo gli occhi riesco ad evocare le onde indomabili che si schiantano con fracasso sulle rocce, il blu dell’oceano, il nero delle pietre, il rosso della terra e i sorrisi della gente. Conosco i locali, facciamo finta di capirci, in realtà cerchiamo di indovinare quello che vogliamo dire, io non parlo spagnolo, loro non conoscono l’italiano, inglese manco a parlarne. Compro una marea di monili fatti con le conchiglie, scendo nelle cave dove la popolazione si nascondeva quando la società, ormai sfaldata, era vittime delle lotte clandestine che hanno portato anche all’antropofagia. Mangio la ceviche di tonno più buona che esista accompagnata da un tubero viola un po’ stopposo. Imparo a ballare il sui sui anche se rispetto alle dee locali sembro un tronchetto della felicità! È bello stare dall’altra parte del mondo, mi vengono le vertigini a pensare quanto sono lontana dalla mia vita quotidiana, respiro gli spruzzi delle onde e penso che in mente, a prescindere da dove mi trovo, ho sempre le persone che amo.
Jorana!

giovedì 18 settembre 2008

Il Governatore saggio

"...La storia ci ha insegnato ripetutamente che gli interventi/riforme necessari sono ignorati fino a quando lo scoppio di una crisi impone l'azione e che la determinazione a riformare si affievolisce subito dopo la fine della crisi. Questa crisi non è diversa dalle altre, costituisce l'occasione per rafforzare la struttura dell'industria dei servizi finanziari".

"La crisi dei mercati finanziari è così grande che saprà badare a sè stessa" R. Reagan.

Sperem...