lunedì 20 ottobre 2008

Tardor*

Bella stagione l’autunno. Ci sono i tappeti di foglie, anche sulla strada. Sembra di camminare su uno strato denso di ovatta. C’è chi riesce a ritrovarsi bambino, scalciando e alzandole come fossero gocce d’acqua. È un’allegria contagiosa. Soprattutto se vivi in città e gli strati a cui sei abituato sono quelli d’asfalto. È facile ritrovarsi nel bosco. E nel bosco d’autunno poi. È meraviglioso. Sarei potuta stare lì un po’. Un po’ indefinito. Sola o con la buona compagnia con cui ero.
Gli alberi ancora conservano un po’ di foglie ma la maggior parte sono ai loro piedi, ordinatamente sparse, dappertutto. Non si vede altro. E non si sente altro. È bello il rumore delle foglie cadenti. Un fruscio rassicurante, avvolgente. In verità c’è stato qualcuno dall’orecchio fino che ha scelto di umanizzare la sua vita, a dire sentite, sentite le foglie che cadono. Ed è stato un fermo immagine. Ero in uno di quei film giapponesi o nord coreani o cinesi, insomma di un regista di quelle parti lì, famoso anche, in cui la donna guerriero con il kimono fende la spada sotto un enorme ciliegio mentre i petali pallidi sono ovunque. La mia scena era ancora più bella perché il colore dominante era il rosso arancio in mezzo al bianco dei faggi fitti fitti.
Funghi niente. Almeno non quelli buoni. Funghi bavosi in ogni dove. Per fortuna papà si era preparato con giorni e giorni di avanscoperta e se lo aspettava. Meno male, sennò sai che muso lungo. Per fortuna la famiglia ha grandi riserve in quanto a funghi e questo ha permesso che ne mangiassimo ininterrottamente per due interi giorni.

*Autunno nella lingua sovrana catalana.

3 commenti:

niaixoniallo ha detto...

e che buoni sono i funghi della familgia tanno!!!! granzie guapissima!!!! muaks

niaixoniallo ha detto...

Ah, e dimenticavo scrivere que "Tardó" si scrive "Tardor" :)

rougie ha detto...

correggo subito! devo pure mettere le foto.
:D