sabato 25 dicembre 2010

Racconti di Natale

Inizi
Decidiamo di lasciare la metropoli un paio di giorni prima del grande esodo previsto. Ci lasciamo alle spalle la Casilina e la Tangenziale Est, zeppe di ragazzi che manifestano per avere al governo delle persone che pensino al futuro del Paese e quindi a quello della scuola. Tutto bloccato e gli automobilisti che appoggiano il corteo, che per una volta non pensano – oddio faccio tardi al lavoro – ma – grandi, qualcuno ancora sveglio allora c’è, bravi, così -. Finchè sono gli altri a scendere in piazza, finchè non mi licenziano…alla fine la legge passa ma che sarà mai..non ho neanche mai letto il testo. Per fortuna ‘sti ragazzi non hanno bloccato la strada che devo fare io. Mi è andata bene, di lusso, due ore e sono fuori dall’autostrada, fuori dalla metropoli, lontana dal lavoro. Avevo proprio bisogno di una pausa.

Lo spirito del Natale
Una telefonata di auguri che supera il rancore
Invitare gli amici senza pensare che si è troppo stanchi o troppo indaffarati
Dare una bella notizia e ricevere gli auguri
Fare gli auguri
Pensare che c’è un’altra possibilità o molte altre

Gli spiriti del Natale
Aborriva il Natale e tutto quel sorridere e stringere le mani e stare allegri per forza e per forza fare festa. Era rimasta sola ed era contenta perché in fondo era quello che aveva sempre desiderato. Ora non aveva più un marito da servire, un padre padrone da ossequiare, i figli grandi erano chissadove a fare baldoria su una pista di pattinaggio o in uno di quei ristoranti di lusso dove si parla a bassa voce e non si guarda nel piatto del vicino. Aveva fatto la spesa giorni prima per evitare il rischio di incappare in qualche conoscente che si sarebbe intrattenuto con l’elenco delle prelibatezze che stava per comprare per la festa della sera. Ma tutta questa voglia ha la gente di parlare? E di raccontare e di giudicare e di disapprovare e di apparire? A lei bastava sé stessa, il suo gatto che guardava e non chiedeva e la tv sempre accesa che stemperava il silenzio assordante di certe sere. Così si addormentò a Natale, ma quando il telecomando le scivolò di mano si svegliò di soprassalto e fu ben stupita nel vedere quella bambina alla sua tavola. Non c’era da avere paura, questo è certo, si trattativa di un’innocua bambina. Tremava e guardava in basso. Alla sua richiesta di chi fosse e di come avesse fatto ad entrare ella non rispose. Si trattava però non di un silenzio ostinato o sgarbato ma piuttosto di un raccoglimento intimo al quale non voleva o sapeva mettere fine. Era come quando i suoi genitori litigavano e dopo le urla e le indicibili parole tornava la calma apparente. Quell’immobilità che la soffocava, quel rivolgersi a lei come se tutto andasse bene, quei sorrisi da ostentare nei pochi minuti di contatto forzato. Allora lei si raccoglieva in se stessa e tutto il resto spariva. Andava lontano, lo sguardo fisso a terra e immaginava mondi confortevoli, braccia accoglienti e un sole che scaldava per davvero. Per davvero il telecomando cadde. Si svegliò intontita.
No, non c’era nessuna bambina seduta a tavola.
Finalmente una lacrima calda sul viso.

Bad Christmas
Sono in carcere ma ormai il danno è compiuto. L’acqua non si può bere, non può essere usata per cucinare né per lavarsi. Nei supermercati a ogni rifornimento le stesse scene di panico per fare scorta delle ultime taniche. Fino a quando possiamo resistere così?

Sad Christmas
Se ne è andata alla vigilia. Amava i gioielli ed era golosa di torte. La vedevo ogni volta che andavo a trovare mia nonna. All’asilo senile ci sono sempre le stesse persone. Gli anziani e i parenti in visita. Ogni tanto c’è un viso nuovo. Si aggiunge un anziano o un parente in visita occasionale. Ogni tanto c’è un viso in meno.

Lieto finale
“Solito aperitivo natalizio da polpetta alle 19, passa..”
(ho sempre pensato che i puntini di sospensione fossero una prerogativa maschile, un abuso da contrastare anche a parer di Eco…)
Ok quest’anno passo. Brindisi pre vigilia tra amici. Dovrei concedermi maggiori occasioni come questa. Gli auguri si fanno doppi, il locale è pieni di bambini!


Il vero Racconti di Natale è un libro che ho appena finito, Einaudi editore.