sabato 21 maggio 2011

Prospettive sull’eloquenza.

Sul bus
Un avvocato romano mi confida quanto è difficile la professione. Lui lavora per se stesso e deve pensare a mille cose, dal trattare con i clienti a procacciarseli, a fare le file per depositare le pratiche a studiare per tenersi aggiornato. La cosa più importante però è una: evolvere nell’arte della retorica. Si inizia a seguire i grandi maestri, ad apprendere da loro, a perfezionarsi e poi, negli anni, si scopre di essere in grado di stupire con arringhe convincenti ed avvolgenti.


In chiesa
Partecipo emozionata alla prima messa di un caro amico che ha scelto la via del sacerdozio. La funzione è particolare, sono ammesse testimonianze dai presenti, parenti e amici e numerosi compagni di fede. Un prete maturo si fa avanti e prega affinchè il Signore possa donare con costanza al mio amico la capacità di stare vicino alle persone per dare loro fiducia, per consolare. Man mano che la sua esperienza aumenterà, troverà le parole con più facilità e si sentirà più sicuro ma soprattutto gli gioverà avere a mente che il modo di esporle non renderà le parole più adeguate al fine perché una parola di conforto resta importante, sempre.