mercoledì 4 luglio 2012

Eataly, una bella inutile idea.

A chi decidesse di fare un giro nel nuovo Eataly aperto da due settimane a Roma, raccomando di evitare la gita di gruppo. L’euforia della novità è contagiosa e anche in un’anonima sera estiva in mezzo alla settimana si rischia un bagno di folla degno di una ruspante sagra paesana.

Anche qui, come la prima volta che ho messo piede a Roma all’IKEA dopo aver fatto esperienza di IKEA solo in Danimarca, ho la netta sensazione di come i romani riescono a rendere tutto più burino di come uno si aspetta che sia. Avrà contribuito la vista dei politicanti locali in gran spolvero, non so.
Seguono altre analogie con l’IKEA.

Il posto è fighissimo, quattro piani di gusto da osservare,comprare, mangiare, anzi no, come dice la filosofia di Eataly, da degustare. Ill uogo scelto è l’ex terminal Ostiense da cui, alla tenera età di 12 anni sono partita per la mia prima vacanza studio all’estero. Credo che come terminal abbia funzionato due o tre anni. Poi ha ospitato qualche concerto, qualche fiera, di certo è stato sottoutilizzato per X anni. E poi ci ha messo gli occhil a famiglia Farinetti, già proprietaria di UniEuro fino a quando l’ha venduto agli inglesi.
“L’ottimismo è il sale della vita!”, ve lo ricordate il buonTonino Guerra che sponsorizzava la filosofia dei Farinetti dando loro una mano a vendere gli elettrodomestici? Adesso Guerra non c’è più ma l’ottimismo della grande distrubuzione resta e porta bene! Inaugurato il primo Eataly a Torino nel 2007, apertura in pochi anni di N. centri in diverse città italiane e poianche in Giappone e negli Stati Uniti.

Che cos’è Eataly? Di sicuro un successo imprenditoriale.
Ieri sera, appena entrata, davanti al tappeto mobile che porta su mi viene in mente l’IKEA del cibo. Gente con i carrelli pieni dipeperoni, meloni, cioccolata Venchi e culatello. Odori, colori di una varietà incredibile. Angolo (grande il doppio di casa mia) libreria, accessori per lacucina, ristoranti tematici ovvero o carne o pesce o fritto o pasta etc – No,non puoi mangiare un piatto di pasta e una bistecca insieme.

A colpo d’occhio, l’impressione è notevole. Piano piano poi si sgonfia.
Eatalypropone il meglio delle produzioni artigianali a prezzi assolutamente avvicinabili,riducendo all’osso la catena distributiva dei prodotti e creando un rapporto dicontatto diretto tra il produttore e il distributore finale, saltando i varianelli intermedi della catena.
Eataly nascecon l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualitàpossono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati,poiché spesso cari o difficilmente reperibili.

L’obiettivodi Eataly è quello di incrementare la percentuale di coloro i quali sialimentano con consapevolezza, scegliendo prodotti di prima qualità e dedicandouna particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materieprime…
Eataly,intende promuovere la “democratizzazione” della qualità alimentare.

Hmmm. Bah! Nella sezione salumi anche la ventricina, un esotico saporito salame (molisano). Costa uno sproposito rispetto a quanto si vende nel mercato di provenienza, più del doppio. E non nella fattoria dell’allevatore ma anche in un supermercato di città. A chi va quelsurplus di denaro? È una soglia di consapevolezza che Eataly prevede di alimentare nel consumatore?
Gli “amici” del Gambero Rosso lo definiscono “il mega-parcodei divertimenti enogastronomico”. Gli “amici” di Slow Food si occupano di garantire la qualità dei cibi.

Mentre raggiungo la macchina carica di birre artigianali dalle etichette fantasiose mi sento un po' scema per aver abboccato all'ennesima trovata commerciale di punta. Eataly è un abile progetto del marketing più avanzato creato per spingere i consumi inutili e vendere l’esperienza di un cibo altrimenti non raggiungibile e farti al contempo sentire parte di un élite, massificata.
Soddisfatta la curiosità, credo che mi recherò da Eataly periodicamente, a comprare caprini stagionati così come ogni tanto vado all’IKEA, a comprare candele profumate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io a torino ci vado sovente e senza spendere cifre folli (anzi alcuni prodotti costano meno delle botteghe in centro) compero parecchie cosette.
Lucy

Anonimo ha detto...

Io a torino ci vado sovente e senza spendere cifre folli (anzi alcuni prodotti costano meno delle botteghe in centro) compero parecchie cosette.
Lucy