venerdì 30 marzo 2012

Pro e cons del vivere oltr'alpe

Quasi mi dispiace lasciare il sole e il caldo di Roma per la pioggia e il freddo di Berlino. 
Mi godo la mattina di relax e il lusso di fare una colazione domenicale in mezzo alla settimana e intanto penso - dai poi una volta che stai lì sarai contenta, ti piace tanto Berlino...
Alla fermata del bus non sono così convinta: tempo da manica corta e io cappotto sotto il braccio perchè tra qualche ora mi servirà! Coda a Fiumicino devastante: è inutile in Italia proprio non ce la fanno ad assicurare il servizio durante il cambio turno. Succede sempre
in poste e pure ai controlli in aeroporto. Mah! 
Al gate scopro che i tedeschi possono essere ciarlieri tanto quanto i cinesi e che la lingua è ugualmente poco distensiva, soprattutto se urlata. Vabbè colpa del periodo di gite in cui sbarcano in massa orde di ragazzini che a quell'età sono tutti casinari a prescindere dalla nazionalità. 
Con tutto questo parlare di modello tedesco e di rettitudine dei tedeschi che sono stati capaci di accettare sacrifici che hanno poi permesso al Paese di svilupparsi, non come noi italiani che non sappiamo rinunciare al magna magna e tiriamo a campare finchè la barca va, resto sorpresa quando uno due tre eppiù compagni di viaggio tedeschi invece di mettersi garbatamente in fila si intrufolano dove c'è un pó di spazio, infischiandosene dell'ordine e della buona educazione. Hai visto, penso io, siamo tutti un po' italiani..
Insomma mi imbarco e saluto con un po' di rammarico il bel cielo azzurro. Scendo a Monaco - tappa intermedia per raggiungere Berlino - ed entro in paradiso. Non faccio caso al freddo, al grigio. Ció che assorbe la mia attenzione è il piacere che provo a stare in quel luogo. Atmosfera familiare, nessun caos anche se i bambini sono dappertutto. Servizi offerti dall'aeroporto che includono bevande fai da te con tutto l'occorrente, giornali, isole relax con sedie, tavoli e poltrone con poggiapiedi. 


C'è anche l'Italia ma è composta dietro le vetrine dei soliti negozi che si trovano in tutti gli aeroporti. Poi l'occhio mi cade su una vetrina di Desigual e penso che la gente che vive lì puó sfruttare così poco quei bei vestiti colorati..

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