Gli alberi ancora conservano un po’ di foglie ma la maggior parte sono ai loro piedi, ordinatamente sparse, dappertutto. Non si vede altro. E non si sente altro. È bello il rumore delle foglie cadenti. Un fruscio rassicurante, avvolgente. In verità c’è stato qualcuno dall’orecchio fino che ha scelto di umanizzare la sua vita, a dire sentite, sentite le foglie che cadono. Ed è stato un fermo immagine. Ero in uno di quei film giapponesi o nord coreani o cinesi, insomma di un regista di quelle parti lì, famoso anche, in cui la donna guerriero con il kimono fende la spada sotto un enorme ciliegio mentre i petali pallidi sono ovunque. La mia scena era ancora più bella perché il colore dominante era il rosso arancio in mezzo al bianco dei faggi fitti fitti.
Funghi niente. Almeno non quelli buoni. Funghi bavosi in ogni dove. Per fortuna papà si era preparato con giorni e giorni di avanscoperta e se lo aspettava. Meno male, sennò sai che muso lungo. Per fortuna la famiglia ha grandi riserve in quanto a funghi e questo ha permesso che ne mangiassimo ininterrottamente per due interi giorni.
*Autunno nella lingua sovrana catalana.
*Autunno nella lingua sovrana catalana.
3 commenti:
e che buoni sono i funghi della familgia tanno!!!! granzie guapissima!!!! muaks
Ah, e dimenticavo scrivere que "Tardó" si scrive "Tardor" :)
correggo subito! devo pure mettere le foto.
:D
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