Sull'autobus seduta ma costretta in uno spazio minimo al fianco di un ciccione che non riesce a tenere le gambe in un altra posizione che non sia quella a 180° tipo cowboy della Malboro, la mano sulla coscia dell'amica bionda seduta di fronte che cerca di dissimulare guardando fuori dal finestrino.
- Eccoci, il popolo della libertà sta arrivando, anzi è già arrivato, si vede dalla mancanza di traffico. In dieci minuti siamo già arrivati qua.
L'altra signora di fronte a me: - Ma quindi già si sa?
- E certo, si sapeva da sempre. Ora prendiamo anche Roma, sicuro!
Alzo lo sguardo cercando di incrociarne un altro sensibile ma niente.
Per fortuna siamo a San Giovanni e scendo. Ho bisogno d'aria.
2 commenti:
Cara Rougie,
la mia nausea è la tua nausea. L'ho espressa con poche parole sul nostro blog. Dagli uno sguardo.
www.lacasacalda.wordpress.com
Baci,
Giancarlo
Hei, vi linko!
Speriamo che ad accomunarci siano presto sensazioni migliori...
un bacio a te
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