Già per le elementari i discorsi sono del seguente tipo.
Meglio iscriverli nella scuola meno periferica, sai è importante la frequentazione. Io la mando dove vedo che le persone che conosco mandano i figli, almeno so chi possiamo aspettarci che frequenti.
La prima reazione a certi discorsi è l'imbarazzo, lo stupore dovuto all'incapacità di associare la persona a quelle parole. Poi si insinua il dubbio che in fondo sia quello che desidero anche io.
Compiuta la scelta della scuola pubblica, per evitare di farli crescere in una bolla, resta l'anelito ad assicurare il meglio che c'è per il proprio pargolo.
Il problema è mettersi d'accordo su cosa sia questo meglio. Vorremmo che i nostri figli, ovviamente svegli intelligenti curiosi e dal grande potenziale, oltre che oggettivamente privilegiati, si inseriscano in un contesto dove l'apprendimento venga facilitato in maniera sana ed efficace per lo sviluppo della loro persona. certo. ma non è quello che vogliono tutti i genitori?
Capitare in una classe con altri bambini che non parlano bene l'italiano, perchè magari in casa non si parla bene, è un minus in sè? avere compagni certificati con alto pedigree mette al sicuro da episodi di bullismo? impegnarsi in questa ricerca spasmodica per gli insegnanti migliori, assicura che il ciclo quinquennale di studio non subirà rallentamenti? basti pensare a come la DAD forzata di questo periodo abbia sconvolto a tutti la vita.
Cambio setting, altra città, altra famiglia di professionisti dagli alti valori con figlia adolescente che ha appena iniziato le superiori.
E quindi ti trovi bene? Si sono contenta, certo è impegnativo ma mi piace studiare. che meraviglia! brava! e i compagni come sono? carini tutti.
Intervengono i genitori: sai sono tutti di ottima famiglia, li abbiamo conosciuti e poi li si entra solo se hai una media alta. calcola che non c'è nemmeno un immigrato.